Il 30 marzo 2023 è entrato in vigore il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2019/1937. Tale direttiva ha ad oggetto la protezione dei soggetti che, all’interno dell’azienda, provvedono a segnalare la violazione di norme, i cosiddetti whistleblowers ovverosia i “segnalanti”.
Per le aziende private con più di 250 dipendenti le disposizioni del decreto avranno effetto a decorrere dal 15 luglio 2023, mentre dal 17 dicembre 2023 i relativi obblighi si estenderanno a tutte le imprese private con un numero di dipendenti tra 50 e 249.
Le aziende interessate dalla Direttiva dovranno obbligatoriamente adottare un canale interno per gestire le segnalazioni di illeciti che tuteli la riservatezza del segnalante, nonché formare i dipendenti, i quali devono sapere quali sono i processi e i canali per segnalare le violazioni della legge all’interno dell’azienda o all’autorità.
In caso di non adeguamento l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) potrà irrogare sanzioni amministrative pecuniarie da 10.000 a 50.000 euro. Quest’ultime potranno essere comminate qualora l’autorità accerti non solo la mancata implementazione dei canali di segnalazione, bensì anche la mancata adozione di procedure adeguate all’effettuazione e la gestione delle segnalazioni, ovvero l’adozione procedure non conformi a quelle dello schema di decreto. Stesso rischio sanzionatorio incombe su quei soggetti che non abbiano effettuato le attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute.