Spesso si compie l’errore di pensare che gli ambienti definiti come “chiusi” (delimitati, quindi, da pareti, solaio e soffitto) siano tutti uguali tra loro. In realtà questi differiscono non solo per caratteristiche chimiche, biologiche e fisiche (livello di polveri, livello di rumore, presenza di gas, presenza di agenti patogeni) ma anche a seconda dell’attività svolta al loro interno.
È stato pertanto necessario, prima di individuare i parametri di salubrità di tali ambienti, definire quali siano qualificabili come Ambienti Indoor.
Con Ambiente Indoor si intendono tutti gli ambienti di vita e di lavoro NON INDUSTRIALI, ovverosia che non prevedono lo svolgimento di alcuna attività industriale.
L’Ambiente Indoor è una parte fondamentale della nostra vita quotidiana, ma spesso ci dimentichiamo di quanto sia importante monitorarne la qualità per la nostra salute: un Ambiente Indoor sano può ridurre il rischio di malattie e infezioni (basti pensare, ad esempio, a quanto incidano un livello non equilibrato di umidità o uno scarso ricircolo di aria sul nostro stato di salute).
Di conseguenza alla definizione e identificazione di cosa è considerato ambiente di vita e di lavoro e dopo aver stabilito i parametri che ne garantiscano la salubrità, è nata la figura dell’Indoor Quality Manager. Quest’ultimo è un professionista (dipendente aziendale o consulente esterno) incaricato di garantire un Ambiente Indoor salubre e confortevole in luoghi come scuole, uffici, aeroporti, ospedali e altri edifici.
L’Indoor Quality Manager è responsabile della gestione e del monitoraggio dei molteplici parametri che possono influenzare la salute di chi vive negli Ambienti predetti e deve lavorare in sinergia con l’amministrazione, i dipendenti, i fornitori e qualsiasi altra figura coinvolta nella creazione di un Ambiente sicuro e salubre.
L’Indoor Quality Manager monitora costantemente le condizioni dell’Ambiente, valuta i rischi per la salute e suggerisce soluzioni in un’ottica non solo di prevenzione, ma anche di miglioramento continuo.
La figura dell’Indoor Quality Manager può avere una vasta gamma di competenze e conoscenze: ad esempio, deve conoscere i potenziali rischi per la salute associati alla qualità dell’aria interna, derivanti da, ad esempio, sostanze chimiche o agenti biologici, deve essere in grado di identificare i fattori che possono causare una cattiva qualità dell’aria e dell’acqua che scorre nelle tubature, che sia questa destinata al consumo umano o meno.
Grazie a tali conoscenze l’Indoor Quality Manager è una figura che risulta estremamente funzionale per l’espletamento di attività di formazione e informazione riguardo all’Indoor Quality dell’ambiente in questione, oltre a poter applicare le proprie competenze nell’implementazione e gestione di Sistemi di Controllo Qualità.
Tuttavia, come è noto, non è possibile essere tuttologi e ciò vale anche per la figura dell’Indoor Quality Manager. Quest’ultimo, infatti, deve essere in grado di lavorare in modo indipendente e collaborativo, spesso ricoprendo anche la figura di Project Manager. A tal fine sono fondamentali ottime capacità di comunicazione e di relazione, proprio per poter gestire situazioni dove è necessario cooperare con e coordinare specialisti operanti in un determinato e diverso settore con il fine di far fronte alla problematica rilevata dalla figura dell’Indoor Quality Manager.
“Scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perché nessuno vince una guerra da solo.” – PAULO COELHO
Articolo di Giacomo Baldinelli